Nel novembre 1999 Giuseppe Cederna parte con alcuni amici per il Nord-Ovest dell'India, zona meta di un pellegrinaggio hindu verso le sorgenti del fiume sacro per eccellenza, il Gange. Guidato da una serie di coincidenze, percorre in auto e a piedi la via delle Sorgenti e delle Confluenze. Un racconto in cui si fondono lo stupore del cammino dentro una natura che ancora si manifesta come ignota e miracolosa, gli incontri straordinari, la riconquista - proprio attraverso il filtro della distanza - di una vicinanza al sé più profondo e alle immagini dell'infanzia.
Un libro che avrebbe potuto essere più profondo, come d'altra parte ci si aspetta leggendo le prime pagine; l'autore invece si limita più che altro a fare un resoconto del proprio viaggio nello stile del diario.
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