Chiang Rai, Thailandia, 20 ottobre 2007
Mi sveglio di buon ora ed accompagno la mia thai girlfriend a lavorare sicche' io possa avere a disposizione per tutto il giorno il suo motobike HONDA 70 (un vero gioiello della meccanica Giapponese, un motorino indistruttibile e poderoso!).
La giornata non e' delle migliori, ma non piove e il paesaggio circostante e' sublime: verdi colline rotonde si alzano tra piatte risaie verdi e rigogliose.
Ho visto, mentre l'accompagnavo, un'indicazione per la grotta di Budda, cosi' sulla via del ritorno imbocco quella strada e percorro i 4 Km per raggiungerla.
Fuori dal tempio, che e' appunto in una grotta, alcuni giovani monaci novizi (Nen) spazzano e svolgono lavori di manutenzione, parcheggio il motobike e salgo le scale che portano alla grotta. L'atmosfera e' certamente affascinante e misteriosa: un grande budda di legno al centro della grotta avvolto dalla tela arancione e tante altre statuette rappresentanti l'Illuminato abbarbicate sulle pareti umide e gocciolanti.
Scatto qualche foto ed esco, faccio un giretto li' attorno sulla riva del fiume Mae Kok che tange il centro abitato a nord e 130 km. piu' a est va a gettarsi nel grande e piu' famoso Mae Kong poi salto in sella al motobike e mi avvio sulla strada di ritorno.
Faccio un giro un po' piu' lungo per passare da alcuni villaggi di campagna tra risaie e bufali d'acqua.
Ad un certo punto scorgo alla mia sinistra un altro tempio anch'esso ubicato sulla parete cava di una collina rocciosa. Mi fermo.
Non ci sono monaci li' attorno, solo una donna col marito che lavora attorno ad un albero e il loro figliolo di circa 13 anni. Saluto e comincio a salire le scale del tempio.
L'interno e' umido e il pavimento e' ricoperto di cacca di pipistrello ma proseguo fino ad arrivare al grande Budda seduto nella grotta piu' grande, mi giro e noto che ci sono altri scalini che salgono, molto ripidi; li percorro ed arrivo ad una specie di balcone naturale con al centro uno stupa (un reliquiario buddista) molto antico.
La vista e' spettacolare poiche' da li' si vede tutta la verde valle di Chiang Rai.
Scatto altre foto, scendo e torno al grande Budda e vedo che il ragazzotto tredicenne sta scattando delle foto alla statua, lo saluto e lui si inchina congiungendo le mani alla maniera Thai, io faccio per uscire e lui mi chiama e mi indica una statuetta di una qualche divinita' Indu' posta in un angolo buio, io incuriosito e tutt'altro che sospettoso (vista l'eta' del ragazzo e la sua esile corporatura) mi avvicino ed in un batter d'occhio, come la mia sagoma viene avvolta dalle tenebre, il piccolo deviato mi agguanta le parti intime ansimando!!!
Salto indietro come un ninja e ammutolito dallo spavento mi giro e faccio per andar via ma lui insiste, io mi giro e bestemmiando tutti i santi gli sferro un pugno sullo sterno (il primo gesto violento della mia vita) che lo fa cadere col sedere in terra.
Il giovane invertito comincia a mugolare e si mette di nuovo con le mani giunte come a chiedere scusa, stavolta ,spalle al muro, raggiungo l'uscita.
I gradini che dall'entrata della grotta portano a terra sono piuttosto ripidi, ma li percorro con il fare d'una scimmia braccata nella giungla da un cacciatore Karenno.
Salto sul motobike che come un fedele destriero mi riporta, scioccato ma inviolato, al mercato cittadino, dove provo a dimenticare la molestia subita con una scodella di zuppa calda.
...e pensare che i Thai ci chiamano "falang pii ba" (pazzi stranieri)...
La giornata non e' delle migliori, ma non piove e il paesaggio circostante e' sublime: verdi colline rotonde si alzano tra piatte risaie verdi e rigogliose.
Ho visto, mentre l'accompagnavo, un'indicazione per la grotta di Budda, cosi' sulla via del ritorno imbocco quella strada e percorro i 4 Km per raggiungerla.
Fuori dal tempio, che e' appunto in una grotta, alcuni giovani monaci novizi (Nen) spazzano e svolgono lavori di manutenzione, parcheggio il motobike e salgo le scale che portano alla grotta. L'atmosfera e' certamente affascinante e misteriosa: un grande budda di legno al centro della grotta avvolto dalla tela arancione e tante altre statuette rappresentanti l'Illuminato abbarbicate sulle pareti umide e gocciolanti.
Scatto qualche foto ed esco, faccio un giretto li' attorno sulla riva del fiume Mae Kok che tange il centro abitato a nord e 130 km. piu' a est va a gettarsi nel grande e piu' famoso Mae Kong poi salto in sella al motobike e mi avvio sulla strada di ritorno.
Faccio un giro un po' piu' lungo per passare da alcuni villaggi di campagna tra risaie e bufali d'acqua.
Ad un certo punto scorgo alla mia sinistra un altro tempio anch'esso ubicato sulla parete cava di una collina rocciosa. Mi fermo.
Non ci sono monaci li' attorno, solo una donna col marito che lavora attorno ad un albero e il loro figliolo di circa 13 anni. Saluto e comincio a salire le scale del tempio.
L'interno e' umido e il pavimento e' ricoperto di cacca di pipistrello ma proseguo fino ad arrivare al grande Budda seduto nella grotta piu' grande, mi giro e noto che ci sono altri scalini che salgono, molto ripidi; li percorro ed arrivo ad una specie di balcone naturale con al centro uno stupa (un reliquiario buddista) molto antico.
La vista e' spettacolare poiche' da li' si vede tutta la verde valle di Chiang Rai.
Scatto altre foto, scendo e torno al grande Budda e vedo che il ragazzotto tredicenne sta scattando delle foto alla statua, lo saluto e lui si inchina congiungendo le mani alla maniera Thai, io faccio per uscire e lui mi chiama e mi indica una statuetta di una qualche divinita' Indu' posta in un angolo buio, io incuriosito e tutt'altro che sospettoso (vista l'eta' del ragazzo e la sua esile corporatura) mi avvicino ed in un batter d'occhio, come la mia sagoma viene avvolta dalle tenebre, il piccolo deviato mi agguanta le parti intime ansimando!!!
Salto indietro come un ninja e ammutolito dallo spavento mi giro e faccio per andar via ma lui insiste, io mi giro e bestemmiando tutti i santi gli sferro un pugno sullo sterno (il primo gesto violento della mia vita) che lo fa cadere col sedere in terra.
Il giovane invertito comincia a mugolare e si mette di nuovo con le mani giunte come a chiedere scusa, stavolta ,spalle al muro, raggiungo l'uscita.
I gradini che dall'entrata della grotta portano a terra sono piuttosto ripidi, ma li percorro con il fare d'una scimmia braccata nella giungla da un cacciatore Karenno.
Salto sul motobike che come un fedele destriero mi riporta, scioccato ma inviolato, al mercato cittadino, dove provo a dimenticare la molestia subita con una scodella di zuppa calda.
...e pensare che i Thai ci chiamano "falang pii ba" (pazzi stranieri)...
Nessun commento:
Posta un commento